Due giovanissime stelle nascenti della musica classica italiana si esibiscono al Festival di Musica da Camera della Versilia. Si tratta della pianista Leonora Armellini e della violinista Laura Bortolotto che saliranno sul palco di Pieve a Elici domenica 23 agosto, alle 21:15.
Leonora Armellini, nata a Padova nel 1992, a soli 18 anni ha vinto il “Premio Janina Nawrocka” al concorso pianistico internazionale “F. Chopin” di Varsavia. A 12 anni si è diplomata in pianoforte con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore. A 13 ha vinto il “Premio Venezia” e ha iniziato a dare concerti. Oggi ha 23 anni e non ha mai smesso di perfezionarsi, di frequentare masterclass, di ampliare i suoi orizzonti musicali e soprattutto si dedica con passione a far conoscere ai suoi coetanei la musica classica.
Laura Bortolotto, classe 1995, è tra le migliori promesse della nuova generazione violinistica italiana. Diplomata a 14 anni al conservatorio “G. Tartini” di Trieste con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale di merito, inizia gli studi di violino all’età di quattro anni. Nel 2012 vince il terzo premio al Concorso Internazionale di Mirecourt (Francia). Nel 2011 ottiene il primo premio all’International Hindemith Competition di Berlino. Nel 2010, a soli 15 anni, vince il 29° Concorso Nazionale Biennale di Violino di Vittorio Veneto, il più importante concorso nazionale italiano di violino, risultando la più giovane vincitrice del concorso dalla sua fondazione (1962).
Il concerto si apre con la Berceuse op. 38 di Camille Saint-Saëns, una “ninnananna” che sotto l’apparente semplicità della sua struttura, rivela una grande maestria ed è percorsa da un motivo delicato e rasserenante. A seguire Claude Debussy e la sua Sonata per violino e pianoforte in sol minore, L 148, di fatto l’ultima composizione di ampio respiro conclusa da Debussy, pubblicata mentre era in vita, nel 1917; un’opera dalla genesi faticosa e sofferta, segnata della malattia del compositore e della Grande Guerra in corso in quegli anni.
In programma anche la Tzigane, rapsodia da concerto di Maurice Ravel. Ispirata probabilmente anche ai Capricci di Paganini, la tzigane si basa su temi del folclore balcanico e si caratterizza per una totale imprevedibilità ritmica e per il virtuosismo. A chiudere il concerto la Sonata in la maggiore per violino e pianoforte di César Franck, considerata uno dei lavori più importanti della cameristica francese nel secondo Ottocento, definita un «lavoro cartesiano» per la struttura perfettamente bilanciata e il rigoroso equilibrio che regge il dialogo dei due strumenti.
Il costo del biglietto intero è di 12 euro, il ridotto 10 euro mentre per i soci dell’AML è di 7 euro.