Quartetto di Mosca
Lev Maslovsky violino
Zakhar Malakhov violino
Ilja Gofmann viola
Kirill Rodin violoncello
Alessandro Travaglini, clarinetto
Bruno Canino, pianoforte
C. M. von Weber Gran Quintetto op. 34 in SI bem. Magg. (Allegro, Fantasia: Adagio ma non troppo, Menuetto-Capriccio: Scherzo, Rondò: Allegro gioioso)
S. Prokofiev Ouverture su Temi ebraici op,. 34 per clarinetto, pianoforte e quartetto d’archi
G. Sollima “Lam” per clarinetto, pianoforte e quartetto d’archi
J. Brahms Quintetto op. 34 in FA min. (Allegro non troppo, Andante, un poco Adagio, Scherzo. Allegro, Finale. Poco sostenuto. Allegro non troppo)
Il Quartetto di Mosca, fondato nel 1975 in seguito all’assegnazione del Primo Premio al Festival Internazionale B. Bartok a Budapest, nel 1990, ha conseguito il Primo Premio al Concorso Internazionale Bucchi di Roma. La formazione segue rigorosamente le tradizioni classiche della scuola del Conservatorio di Mosca, il cui rappresentante più brillante è stato David Oistrakh. Il Quartetto ha effettuato numerose tournèe in tutto il mondo e ha inciso numerosi cd.
Alessandro Travaglini ha studiato presso il Conservatorio di Pescara e si perfezionato al Conservatoire National Supérieur de Musique de Lyon. Nel 1984 ha ottenuto il Primo premio al Concorso Internazionale d’Esecuzione Musicale di Ancona (presidente della giuria internazionale il compositore Goffredo Petrassi). E’ stato primo clarinetto nell’Orchestra Sinfonica del Teatro dell’Opera di Lione. Ha suonato per le più importanti società concertistiche al fianco di artisti tra i quali Aldo Ciccolini, Bruno Canino, Antonio Ballista, Thomas Christian, Roberto Prosseda, Rocco Filippini, Alain Meunier, Sergej Krylov, Mario Delli Ponti, Francesco Manara, Danilo Rossi, Giorgia Tomassi e il Quartetto di Fiesole. Attualmente è docente di clarinetto presso il Conservatorio di Brescia.
Bruno Canino, nato a Napoli, ha studiato pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano, dove poi ha insegnato per 24 anni. È stato dal 1999 al 2002 direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia. Si è dedicato in modo particolare alla musica contemporanea, lavorando, fra gli altri, con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, György Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, di cui spesso ha eseguito opere in prima esecuzione. Ha suonato sotto la direzione di Abbado, Muti, Chailly, Sawallisch, Berio, Boulez, con orchestre quali la Filarmonica della Scala, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Berliner Philharmoniker, New York Philharmonic, Philadelphia Orchestra, Orchestre National de France.