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Pieve a Elici – Gli archi dell’Ottetto degli strumentisti del Teatro alla Scala

Sono gli archi del sublime Ottetto degli strumentisti del Teatro alla Scala, composto da Laura Marzadori, Agnese Ferraro, Elena Faccani ed Enkeleida Sheshaj ai violini, Simonide Braconi ed Eugenio Silvestri alla viola, Massimo Polidori al violoncello e Alessandro Serra al contrabbasso, a dare il via, sabato 6 luglio, al Festival di musica da camera della Versilia, nella chiesa romanica di S. Pantaleone a Pieve a Elici. Si apre dunque con una formazione insolita e composta da grandi virtuosi la cinquantaduesima edizione della manifestazione divenuta un punto fermo nel calendario degli eventi culturali versiliese.

Due gli autori che l’Ottetto degli strumentisti del Teatro alla Scala proporrà al pubblico della Pieve: Max Bruch e Felix Mendelssohn. Del primo eseguiranno l’Ottetto in si bemolle maggiore opera postuma, completato nel 1920, solo pochi mesi prima della morte del compositore e, in seguito alla tragica dipartita, andato perduto per più di tre quarti di secolo. Esponente del tardoromanticismo musicale tedesco, Bruch si tenne lontano dalle nuove esperienze di Liszt e Wagner, per rifarsi ai preferiti modelli mendelssohniani. Non è un caso dunque che si sia cimentato con un organico così poco frequentato, in cui l’amato predecessore fu maestro, lasciandoci un’opera in cui, a tratti, la leggerezza e la luminosità mendelssohniane è facilmente riconoscibile. Del punto di riferimento di Bruch, Mendelssohn appunto, verrà eseguito il celebre Ottetto in mi bemolle maggiore op. 20, capolavoro giovanile del compositore, che lo portò a termine ancora sedicenne. Si tratta senza dubbio di una composizione dalle caratteristiche originali, che si impose subito come con un esperimento straordinariamente ambizioso, soprattutto grazie alla novità formale di un pezzo monumentale concepito per un organico molto particolare.

I concerti iniziano alle 21:15. Biglietto di ingresso: intero 12 euro, ridotto 10 euro.

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