Lunedì 15 gennaio 2024
ARCADI VOLODOS pianoforte
FORME in libertà
Il recital del grande interprete russo ci trasporterà nell’Ottocento, grazie a tre numi tutelari del pianoforte e al loro sguardo nuovo sulle forme della tradizione
Come recita una delle innumerevoli recensioni entusiastiche ai suoi concerti, «Volodos possiede immaginazione, sentimento e una tecnica fenomenale che gli permettono di realizzare a pieno le sue idee espressive al pianoforte. Il virtuosismo sconfinato, il senso del ritmo unico e l’uso poetico dei colori rendono Volodos narratore di storie intense e con un linguaggio senza limiti!». Questo in sintesi il biglietto da visita del pianista pietroburghese, che oltre ad apparire con le maggiori orchestre, dai Berliner Philharmoniker alla Chicago Symphony, e con i più importanti direttori, ama particolarmente esibirsi in recital, approfondendo da un lato i “must” del pianoforte, da Schubert e Schumann a Liszt – come in questo concerto per Musica Insieme –, e dall’altro riscoprendo perle nascoste di autori come Mompou o Lecuona. Presenza regolare nei nostri cartelloni, Volodos articola il suo programma bolognese su tre grandi nomi del pianismo ottocentesco, e legati fra loro da rapporti di ammirazione reciproca, oltre che da un atteggiamento assai personale nei confronti delle forme della tradizione. Così accade che Schubert, nella sedicesima sonata, sparigli le carte per lasciarci un affresco nel quale non sono più i contrasti dialettici a farla da padrone, ma il libero fluire della fantasia e le “divine lunghezze” – per usare le parole di Schumann – del peregrinare senza tempo di pensieri e sensazioni. Nel programma gli fa seguito Schumann, con un altro atto di libertà: le Davidsbündlertänze, ovvero le Danze della lega dei compagni di David, 18 miniature scritte nel 1837 ad incarnare la polemica del giovane autore contro il cattivo gusto dei “filistei” della musica. E a concludere le danze, la libertà insita nella forma stessa della Rapsodia si arricchisce in Liszt del folklore ungherese, fra struggenti melodie e virtuosismo funambolico.
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