Questa Stagione perché…
“Non smetteremo di esplorare ed alla fine della nostra esplorazione ritorneremo al punto dal quale siamo partiti e solo allora lo comprenderemo per la prima volta…” (Thomas Stearns Eliot)
La Stagione cameristica 2015 dell’Associazione Musicale Lucchese costituisce idealmente il prologo del Lucca Classica Music Festival, la nuova manifestazione che si terrà nella prossima primavera.
Al Maestro Herbert Handt, fondatore dell’AML e riferimento ineludibile, a Fabrizio Giovannelli,
Anna Paola Guerrieri, Egisto Matteucci e Carla Nolledi che compongono il Comitato Artistico, al Presidente Marcello Parducci ed al Consiglio Direttivo va la mia gratitudine per aver condiviso l’impegno nel preparare questo progetto.
Qui trovi il calendario completo della Stagione cameristica 2015
La musica di J.S.Bach – con la Suite in sol maggiore BWV 1007 e le Variazioni Goldberg – costituirà l’alfa e l’omega di questa Stagione.
Queste Composizioni sono riferimenti assoluti.
Un dono, per quanto riescono a farsi testimonianza di umanità.
“Se ci mettiamo ad osservare la pittura figurativa classica noteremo immediatamente una grande opposizione di senso.
La musica, infatti vi compare sotto due aspetti contraddittori.
Da un lato essa ha una forte connotazione spirituale e dall’altro si presenta invece come sensoriale e passionale. L’opposizione va fatta risalire alla filosofia greca, in particolare a Platone, a cui si deve la nota definizione della bellezza come di duplice origine: una celeste e una terrena…” (Omar Calabrese)
Dieci concerti. L’occasione di un viaggio.
Viaggio deriva dal provenzale viatge che a sua volta proviene dal latino viaticum.
Il silenzio che ci pone nella condizione di accogliere.
La pazienza e la disponibilità ad ascoltare, ad ascoltarci, a scoprirci capaci di incanto.
La curiosità.
La percezione di un tempo interiore.
Queste sono alcune delle provviste necessarie.
Si dice che ogni persona è un’isola e non è vero,
ogni persona è un silenzio,
questo sì, un silenzio,
ciascuna con il proprio silenzio,
ciascuna con il silenzio che è.
Josè Saramago
Bach, Brahms, Boccherini… ci toccano, ci testimoniano nelle nostre identità e nelle nostre metamorfosi.
Aprono in noi squarci incredibili, regalano stimoli, visioni.
Materiale per generare nuova conoscenza.
Possono aiutarci a farci domande.
A darci il coraggio delle domande.
Ci narrano di stagioni dell’animo.
E così, anche grazie alla musica, forse non smetteremo mai di esplorare.
Simone Soldati, direttore artistico