La playlist del Vansìsiem Lied Duo
Siamo felici di condividere con voi, amici della Società del Quartetto di Milano, la nostra personale playlist. Abbiamo confezionato cinque coppie di ascolti: tutti nostri amori, passati o presenti. Poiché il repertorio da camera per canto e pianoforte è un universo di tesori spesso poco frequentati, nonché il nostro – ça va sans dire – genere d’elezione, siamo partiti per i nostri dittici proprio da una lirica da camera, un Lied o una mélodie. Il secondo brano è invece variabile ed è abbinato al primo sulla base di suggestioni di diverso tipo.
I sapori dei singoli ascolti si mescolano e si combinano in questa degustazione musicale, originando accostamenti ora morbidi, ora più pungenti… Ad ogni palato il suo gusto!
1. F. Poulenc, Tu vois le feu du soir / J. Brahms, Lerchengesang
Vi siete mai chiesti cosa portereste su un’isola deserta? Poulenc sì, e la risposta è nel primo brano. Come non farsi catturare da una mélodie che prende allo stomaco fin dal primo sorprendente accordo? Per noi è stata una folgorazione. Abbiamo scelto la più storica delle esecuzioni: l’autore stesso che accompagna il suo cantante prediletto, nonché dedicatario del brano. All’enigmatico chiaro di luna evocato dai magnifici versi iniziali di Paul Eluard abbiniamo il delicatissimo canto mattutino delle allodole immaginato da Brahms nel suo secondo Lied op. 70, in un’inedita versione in cui alla voce umana si sostituisce quella del violoncello di Mischa Maisky.
2. F. Schubert, Der Hirt auf dem Felsen / G. Verdi, Quattro Pezzi Sacri
“Der Frühling will kommen” (“arriverà la primavera”) intona il pastorello di Schubert. In un momento difficile come quello che ci stiamo pian piano lasciando alle spalle, l’arrivo metaforico della primavera suona come un augurio di rinascita. In questo meraviglioso Lied un terzo “incomodo”, il clarinetto, si intromette nell’intimità del canto e del pianoforte. Composto dal giovane Schubert poche settimane prima di morire, è da noi qui accostato, in un pendant piuttosto insolito, all’ultimo lavoro dell’ormai anziano Verdi. Si tratta ancora di musica vocale, ma le proporzioni sono decisamente meno intime, poiché il protagonista questa volta è il coro, con o senza accompagnamento strumentale.
3. M. Castelnuovo-Tedesco, Un sonetto di Dante / G. Puccini, Gianni Schicchi
Qui è Firenze, culla della cultura italiana, ad essere protagonista. La nostra scelta è caduta su Mario Castelnuovo-Tedesco, poliedrico compositore, prolifico anche nell’ambito della musica vocale da camera. La poesia è del più illustre tra i fiorentini, Dante: si tratta del sonetto Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io, che tutti abbiamo conosciuto sui banchi di scuola. Ed è proprio Dante a raccontarci la storia, dopo averlo incontrato nel suo immaginario viaggio ultraterreno, del suo concittadino Gianni Schicchi, condannato all’inferno tra i falsari. Puccini, secoli dopo, lo perdonerà, trasformandolo in un simpatico lestofante e padre affettuoso nel suo divertentissimo atto unico che porta il nome del furbo protagonista.
4. A. Roussel, Le jardin mouillé / C. Debussy, Jardins sous la pluie
Abbiamo l’opportunità di osservare ogni giorno, da una finestra del nostro appartamento, un piccolo giardino. Si tratta di un angolo pacifico i cui colori cambiano a seconda delle condizioni atmosferiche; e con loro gli umori. Al primo accenno di pioggia il richiamo mentale ai due brani proposti per questo ascolto non si fa attendere. I due acquarelli sono molto diversi fra loro: uno pensoso e a tratti cupo, l’altro fresco e vivace; eppure entrambi si mescolano nei pensieri ogni volta che la pioggia rumoreggia. Qui il link a Debussy.
5. G. Brassens, Je me suis fait tout petit / L. Betti, Venere Tascabile
Amiamo molto ascoltare le storie che escono dalla chitarra di George Brassens. E per concludere in leggerezza la nostra playlist ci piace inserirlo qui, affiancandogli Laura Betti, una delle interpreti più straordinarie e versatili del Novecento italiano. Abbiamo scelto due meravigliosi ritratti in miniatura: Brassens si fa piccolo piccolo per amore, mentre Betti canta la propria bellezza mignon, fuori dagli standard, di Venere tascabile.
Se avete piacere di scoprire le nostre playlist d’autore vi rimandiamo a quelle di Simone Rubino, Federica Fracassi, Giovanni Gnocchi, Barnaba Fornasetti, Alessandro Taverna, Gloria Campaner,Elio, Monica Bacelli, Raffaele Pe, Mascoulisse Quartet,Orazio Sciortino,Michele Spotti, Francesco Meli e Ottavio Dantone.