Giovedì 15 dicembre 2022 – Teatro Acacia – ore 20.30
DANILO REA, pianoforte
MASSIMO MORICONI, contrabbasso
ELLADE BANDINI, batteria
TAKE ZERO – La canzone d’autore italiana degli ultimi 30 anni in chiave jazz
DANILO REA
Nato a Vicenza quasi per caso, Danilo Rea è romano, ma non d’adozione. È romano perché la sua storia in musica nasce a Roma, tra le pareti di casa sua, dove l’incanto per i vecchi vinili di Modugno è più forte, già da piccolissimo, di qualsiasi divertimento: il vero gioco è suonare il piano, il vero incanto è la musica, il vero sogno è la melodia, il vero abbandono è nell’armonia. E la passione diventa studio al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si diploma in pianoforte con il massimo dei voti e dove insegna nella cattedra di jazz fino al 2017. Studi classici, rock e pop influenzano la sua formazione e convergono attraverso il jazz, la sua vera passione, in uno stile inconfondibile e unico composto di due ingredienti fondamentali: melodia e improvvisazione. Appena maggiorenne esordisce con lo storico Trio di Roma con Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto; parallelamente accompagna come pianista i più importanti cantautori italiani: Mina lo vuole prima ancora di Gino Paoli, ed entrambi gli restano fedeli negli anni, fino a oggi. Intanto collabora con Claudio Baglioni, Pino Daniele, Domenico Modugno, Fiorella Mannoia, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Gianni Morandi e Adriano Celentano. Il suo talento lo porta ben presto ad affermarsi anche sulla scena internazionale e a suonare al fianco dei più grandi nomi del jazz come Chet Baker, Lee Konitz, Steve Grossman, Bob Berg, Phil Woods, Michael Brecker, Tony Oxley, Joe Lovano, Gato Barbieri, Aldo Romano, Brad Mehldau, Danilo Pérez, Michel Camilo, Luis Bacalov. Nel 1997, con Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra, fonda “Doctor 3”, il trio che per tre anni riceve il premio della critica come miglior gruppo jazz, e che per più di dieci anni lo porta a calcare i più importanti palcoscenici italiani e all’estero con esibizioni in Europa, Stati Uniti, Sudamerica e Cina. A partire dal 2000 Danilo Rea trova nella dimensione in piano solo il momento ideale per dare forma al proprio universo espressivo e al suo talento naturale per l’improvvisazione: le idee che convergono nelle performance sono delle più varie, dai capisaldi del jazz, passando per le canzoni italiane, fino alle arie d’opera.
Il suo primo lavoro da solista è “Lost in Europe” (2000) composto durante un tour in Europa; nel 2003 pubblica “Lirico”, in cui miscela lirica e jazz improvvisando sui temi operistici mettendone in luce la grande attualità. L’intenso rapporto con la musica classica, che prosegue tuttora, lo porta ad aprire il Festival di musica lirica internazionale “Festival del bel canto” con il concerto “Belcanto Improvisations”. Seguono “Solo” (2006) e “Introverso” (2008), album in cui Rea si cimenta con composizioni inedite di piano solo, fino ad arrivare al pluripremiato “A Tribute to Fabrizio de André”, omaggio al grande cantautore e poeta italiano, inciso per la prestigiosa etichetta tedesca ACT nel 2010.
I suoi concerti di piano solo, con le sue improvvisazioni che spaziano su qualsiasi repertorio, conquistano le platee di tutto il mondo: oltre a essere il primo jazzista ad avere un concerto di piano solo alla sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica (nel 2003), nel 2006 è protagonista di un memorabile concerto al Guggenheim Museum di New York.
Successivamente, con “Concerto per Peggy”, in occasione del 60° anniversario della Collezione Peggy Guggenheim a Venezia, rende omaggio a Peggy Guggenheim con un recital pianistico che attraversa e celebra la musica classica americana della prima metà del secolo scorso. Nel 2009 si esibisce al Teatro la Fenice di Venezia e chiude la 68° stagione della Camerata Musicale Barese con un concerto al Teatro Petruzzelli.
Tra le sue collaborazioni più recenti, i lavori con Gino Paoli: già compagni di avventura nel progetto“Un incontro in Jazz”, il sodalizio artistico prosegue con l’album e il progetto live “Due come noiche…” (2012), “Napoli con Amore” (2013), e “3” (2017), un’ omaggio alla canzone d’autore francese,edito sempre dalla Parco della Musica Records.
Nel 2014 Danilo firma le musiche per il film “Quando c’era Berlinguer” e nel 2015 quelle per “I bambini sanno”, entrambi per la regia di Walter Veltroni; nell’estate dello stesso anno viene presentato in anteprima mondiale a Umbria Jazz “…IN BACH?”, il progetto live a quattro mani con Ramin Bahrami, omaggio all’imponente eredità musicale di Johann Sebastian Bach che nel 2017 diventa un disco edito dalla DECCA, dal titolo “Bach is in the air”.. Nell’ottobre 2015 esce “Something in our way” (Warner Music Italy), nuovo disco in piano solo ispirato all’indimenticabile repertorio dei Beatles e dei Rolling Stones, cui fa seguito il tour Umbria Jazz in Cina 2016, dove i suoi concerti in piano solo toccano importanti teatri nelle città di Pechino, Shangai, Qingdao e Canton.
Sempre nel 2016 vince il prestigioso Premio Vittorio De Sica per la Musica, un riconoscimento che viene conferito a personalità di rilievo nel campo del cinema e delle altre arti, della cultura, delle scienze e della società per il complesso della loro carriera, o per meriti rilevati nel corso dell’anno. Ancora nel 2016, a seguito del successo ottenuto dal tour di Umbria Jazz in Cina, gli viene conferito il Leone D’Oro, assegnato a personalità del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo che si sono distinte nelle relazioni con la Cina, in occasione dei China Awards 2016. Il 4 Marzo 2017, presso l’Aula Magna di Palazzo Pietro Tiravanti, l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, , gli conferisce il Diploma Accademico di Secondo Livello Honoris Causa in Nuove Tecnologie dell’Arte per il profondo impegno profuso nel diffondere l’arte della musica. E’ tra i pochi italiani ad essere menzionato nella più accreditata enciclopedia globale del Jazz The Biographical Encyclopedia of Jazz di Leonard Feather e Ira Gitler; da dieci anni contribuisce all’impegno di volontariato dell’Associazione Donatori di Musica, tenendo concerti gratuiti negli ospedali italiani. Ad oggi, la sua attività concertistica prosegue prolifica con tournèe in Italia e all’estero.
Nell’ Aprile del 2018 viene pubblicata da Rai Eri la sua biografia, dal titolo “Il Jazzista Imperfetto”, scritta da Danilo Rea insieme a Marco Videtta. Nel 2020-2021 prende parte, alla trasmissione radiofonica su Rai Uno dal titolo “Il Jazzista Imperfetto” come autore e conduttore sempre in coppia con Marco Videtta.
MASSIMO MORICONI
Nato a Roma nel 1955, Massimo Moriconi inizia a suonare il basso all’età di 13 anni. Dopo studi classici presso il conservatorio ”L. Refice” di Frosinone inizia un’intensa attività di sideman in prestigiose formazioni italiane e internazionali. Dalle prime esperienze con i pionieri del jazz italiano come Marcello Rosa, Romano Mussolini, Armando Trovajoli, Nicola Arigliano, Lelio Luttazzi, la carriera di Moriconi arriva a collaborazioni indimenticabili, in tournée e dischi, con nomi del calibro del Sestetto Valdambrini/ Piana, Saxes Machine, Enrico Pieranunzi Trio, Franco D’Andrea, Tullio de Piscopo, Isoritmo, Gianni Basso, Renato Sellani Duo, Eddy Palermo Trio, Dado Moroni Trio, Massimo Urbani, Tankyo Band, Fassi Quartet, Flavio Boltro, Paolo Fresu, Enrico Rava, Maurizio Giammarco Quartet, Danilo Rea Trio, Gianni Coscia e altri. Si sono avvalsi poi della sua collaborazione in concerti e dischi jazzisti stranieri come Lee Konitz, Johnny Griffin, Phil Woods, Tal Farlow, Sal Nistico, Franco Ambrosetti, Don Moye, Mike Melillo, Billy Cobham, Tooth Thielemans, Barney Kessell, Ralph Towner, Kenny Wheler, e molti altri. In questi anni Massimo partecipa ad importanti rassegne e festival di jazz come quelle di Madrid, Alassio, Umbria Jazz, S. Anna Arresi, Pompei, Pescara, Clusone, Nizza, Ancona, Ravenna, al Caveau du Jazz di Lione, Milano, Praga ecc. Dal 1980 al 1989 è stato il bassista dell’orchestra dei ritmi leggeri della RAI di Roma. In questo periodo ha avuto modo di suonare per autentici miti come Jerry Lewis (Tour italiano ‘84), Mirelle Matieu, Liza Minnelli ecc., sotto la direzione di Maestri quali B. Canfora – G. Ferrio – P. Calvi – R. Pregadio. Ha inciso colonne sonore per film con compositori e direttori di fama mondiale come E. Morricone, A. Trovajoli, L. Bacalov, R. Ortolani, N. Piovani, P. Piccioni. Svolge una intensa attività come sideman in sala di registrazione (ha registrato circa 200 tra dischi e CD ). Ha invece realizzato 4 dischi come leader : BASS IN THE SKY (con Enrico Pieranunzi e Bruno Biriaco), FULL con (M. dei Lazzaretti, F. Ventura, C. Pizzale, M. Carrano, E. Gentile), TRIO & GUESTS (con M. Giammarco, O. Valdambrini, S. Sabatini, C. Mastracci, F. Ventura, G. Ascolese), D’IMPROVVISO con ospiti quali Mina, Concato, Phil Woods, Eric Marienthal, Danilo Rea, Ellade Bandini. Le sue doti di eclettismo lo rendono particolarmente richiesto anche nel mondo della musica leggera: registra per Rossana Casale, Fiordaliso, Scialpi, Fred Bongusto, Franco Califano, Johnnie Holiday, Fiorella Mannoia, Mietta, Audio 2, Steven Slaschk, Christian De Sica. Tra le collaborazioni più durature spiccano quella con Mina (dall ’83 ad oggi é il bassista di tutte le sue produzioni) e quella con Fabio Concato (dal ‘93 ad oggi). Nel 1995 vince il referendum nazionale di Guitar Club come miglior contrabbassista e come miglior bassista di sala di registrazione. Nel ‘96 vince il referendum della rivista “Chitarre” come miglior bassista Jazz-fusion.
ELLADE BANDINI
Nato a Ferrara nel 1946, è una leggenda vivente del batterismo in Italia, ha suonato in circa 600 dischi di musica italiana e vanta collaborazioni con mostri sacri della musica come Guccini, De Andrè, Mina e Celentano.
Da bambino è affascinato dalla figura del batterista (Cucciolo di Biancaneve), i primi musicisti che ha modo di vedere sono i membri delle orchestre di liscio che suonano nelle feste patronali, a 5 anni riceve la sua prima batteria, a tredici anni comincia a prendere le prime nozioni da amici batteristi e dal maestro Roul Ferretti.
La sua carriera vera e propria comincia a 17 anni circa quando inizia a suonare nelle orchestre delle sale da ballo e nei locali della zona, un esperienza che sarà molto importante per la sua formazione, dove ha modo di sviluppare soprattutto il tenere il tempo giusto per ogni stile di musica(rumba, samba, rock and roll, boogie-woogie, charleston) che suonerà; in quel periodo a Ferrara e in tutta l’Emilia Romagna le sale da ballo liscio sono molto frequentate e i ballerini dell’epoca, a detta di Ellade, erano molto esigenti e c’era molta competizione, in una di queste orchestre conosce il bassista Ares Tavolazzi.
Con Ares condivide alcuni anni in orchestra,dopodiché entra nel gruppo “Avengers” con la cantante Carmen Villani, la collaborazione con questo gruppo lo porta a conoscere il pianista ed arrangiatore Vince Tempera con cui nel 1969 forma i “The Pleasure Machine” sempre con Ares Tavolazzi al basso, il gruppo ottiene un buon successo e la carriera di Ellade prende quota.
Negli anni 70 Ellade è già un turnista a tutti gli effetti, suona in importanti gruppi italiani come l’equipe 84, i Dik Dik e I Giganti; da menzionare un importante collaborazione che ha fatto con Francesco Guccini con cui ha inciso una decina di album (Ellade ha dichiarato che i primi anni 70 con Guccini sono stati i più divertenti, anche per l’atmosfera che si respirava tra i musicisti).
Le sue numerosissime collaborazioni lo hanno fatto diventare un batterista molto versatile, in grado di cambiare anche l’approccio ed il tocco con lo strumento in base al genere che doveva suonare; Ellade ha suonato con: Venditti, Bruno Lauzi, Fabio Concato, Bennato, Vecchioni, Marco Ferradini, Branduardi, Ron, Zucchero, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè e con la grande Mina, con la quale ha inciso diversi album. E’ proprio durante le produzioni musicali con Mina che collabora a fianco di grandi musicisti del pop e jazz, come gli amatissimi Danilo Rea (pianoforte) e Massimo Moriconi (contrabbasso). Un trio di amici, ancora più che rispettati professionisti, che ci ha regalato emozioni grazie la loro passione e interazione nell’improvvisazione.
Dal 1999 fa parte della “Drummeria“, formata oltre che da Bandini da altri quattro batteristi: Walter Calloni, Maxx Furian, Christian Meyer e Paolo Pellegatti. Dal 2006 al 2012 è stato docente al “Triennio jazz” presso il Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara da dove darà le dimissioni per poi dedicarsi a “Master class” più informali ma, secondo lui, più adatti alla sua persona.
Tra le varie turnee, Ellade ha recentemente consolidato il sodalizio artistico con gli amici, il pianista Danilo Rea e il contrabbassista Massimo Moriconi, emozionando il pubblico attraverso l’affiatamento delle esperienze vissute a fare musica insieme e dallo stesso amore di intendere la musica: dalla canzone italiana allo standard americano.
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