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Secondo la rivista Gramophone, quando assistiamo ad un suo concerto riesce sempre a sorprenderci più dell’ultima volta che l’avevamo ascoltato, superando le nostre aspettative. Lui è Richard Goode, classe 1943, e da molti anni appartiene all’élite del pianismo internazionale. Il programma che ci propone il sapiente pianista americano spazia dai Papillons di Schumann alle melodie contadine di Bartók, ma ci sono anche due gemme di Beethoven (Op. 101) e Schubert (Op. 42).
Robert Schumann
Papillons op.2
Franz Schubert
Sonata in La minore op. 42 D. 845
Béla Bartók
15 Hungarian Peasant Songs
Ludwig van Beethoven
Sonata in La maggiore n. 28 op.101
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