“Con le dita indurite dal freddo, l’uomo dell’organetto gira la manovella. Nessuno l’ascolta, nessuno lo vede… E se venissi con te, vecchio misterioso, accompagneresti i miei canti col tuo organetto?”
Cappotti pesanti, guanti e berretti di lana grossa: per una sera siamo tutti viandanti con il “Winterreise” (il “Viaggio d’inverno”), celeberrimo ciclo romantico di 24 lieder per voce e pianoforte. I testi di Wilhelm Müller non hanno un gran valore poetico; in compenso la musica è quella dell’ultimo, sublime, Schubert.
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