Nel lontano 1983 fu protagonista di una rocambolesca fuga dalla natìa Unione Sovietica, degna di una spy-story. Erano gli anni della “Guerra Fredda” e gli Stati Uniti la accolsero a braccia aperte. Alta, sottile, algida, altera e bravissima. Lo era allora, lo è oggi. E sempre più curiosa: Viktoria Mullova ha esplorato ed esplora tutto il repertorio per violino, dal barocco alla musica contemporanea, dal pop al jazz. Accompagnata dalla pianista Katia Labeque, torna a Vicenza, dopo molti anni, la violinista donna numero uno al mondo.
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