Il Concerto è stato annullato in osservanza alle disposizioni del DPCM. Clicca qui per accedere alle informazioni sulle modalità di rimborso.
Quella di Yuja Wang è la storia di un’agguerritissima preparazione iniziata nella città natale di Pechino e proseguita al Curtis Institute of Music di Filadelfia. Ma è anche una storia di occasioni, colte al momento giusto e con la giusta preparazione per farlo. Nel 2007 è subentrata all’ultimo istante a Martha Argerich come solista con la Boston Symphony Orchestra. Una sostituzione quasi impossibile, che pochi giovani interpreti avrebbero saputo affrontare. Due anni dopo, Yuja Wang firmava un contratto in esclusiva con l’etichetta Deutsche Grammophon, e da allora ha consolidato la propria posizione fra gli artisti più importanti del mondo grazie a una serie di apprezzatissime esibizioni e registrazioni.
Dalla sua applaudita interpretazione del Primo Concerto per pianoforte di Beethoven al Tanglewood Music Festival con la Boston Symphony Orchestra diretta da Andris Nelsons, alla tournée con i Berliner Philharmoniker e Kirill Petrenko con il Terzo Concerto di Prokof’ev: dovunque appaia, Yuja Wang sa appassionare con la sua personalità carismatica, che domina appunto una tecnica che non teme rivali. Yuja Wang è “Artist in Residence” presso tre delle principali istituzioni musicali al mondo: la Carnegie Hall di New York, con il ciclo Perspectives che abbraccia tutta la stagione, la Wiener Konzerthaus con il ciclo Portrait e la Philharmonie Luxembourg. La primavera del 2019 ha visto poi Yuja Wang impegnata in una tournée nelle città di Los Angeles (alla Walt Disney Concert Hall), Seoul e Tokyo con la Los Angeles Symphony Orchestra diretta da Gustavo Dudamel, per interpretare in prima esecuzione mondiale il nuovo Concerto per pianoforte di John Adams, Must the Devil Have All the Good Tunes?. Inoltre, si riunirà con un partner artistico per lei ormai abituale (e già apprezzato anche dal pubblico di Musica Insieme): il violoncellista francese Gautier Capuçon, per una vasta tournée cameristica negli Stati Uniti. Nel 2017 l’autorevole rivista Musical America, la più antica testata americana dedicata al mondo della classica, l’ha nominata “Artist of the Year”, ed è solo uno dei molti riconoscimenti che continuano ad arridere a questa straordinaria interprete.
Info e Biglietti