Per metà catalano, un quarto madrileno e un quarto statunitense, il Cuarteto Casals parla decisamente spagnolo. Una terra, quella iberica, che in fatto di interpreti classici non è stata così prodiga come altre regioni europee, ma quando li ha portati alla ribalta – parliamo di Pablo Casals, di Jordi Savall o di Andrés Segovia – si è sempre trattato di numeri uno.
Il primo quartetto d’archi spagnolo che sia riuscito a raggiungere vertici e consensi internazionali debutta a Vicenza con Beethoven e un brano del compositore israeliano contemporaneo Matan Porat.
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