Che cosa ci fa l’irriverente Stefano Belisari, in arte Elio, in mezzo ad un quintetto di musicisti “classici” che rappresentano il meglio degli strumentisti a fiato che abbiamo oggi in Italia? Risposta: si diverte con loro a raccontare, ma soprattutto a cantare “Die Dreigroschenoper” (l’Opera da tre soldi), capolavoro senza tempo frutto del binomio Kurt Weil-Bertold Brecht.
«Amo molto la musica di Weil – confessa Elio – e i testi di Brecht sono assai ironici e attuali: parlano di persone che abbiamo intorno a noi, che incontriamo quotidianamente, che vediamo ogni giorno alla televisione e sembra quasi che il “cattivo” dei nostri giorni sia vissuto anche in epoche passate…».
Produzione ERF – Emilia Romagna Festival
Kurt Weill
Suite per fiati n.1 da “L’opera da tre soldi” (arr. Giovanni Bacalov)
Kurt Weill/Bertolt Brecht*
da “L’opera da tre soldi”
La ballata di Mackie Messer
Corale mattutino di Peachum
Canzone dei cannoni
La ballata della schiavitù sessuale
Ballata del magnaccia
Kurt Weill
Suite per fiati n.2 da “L’opera da tre soldi” (arr. Giovanni Bacalov)
Kurt Weill/Bertolt Brecht*
da “L’opera da tre soldi”
La ballata dell’agiatezza
La canzone delle contraddizioni nella condizione umana
Ballata degli impiccati
da “Happy End“
La canzone di Bilbao
da “Ascesa e caduta della città di Mahagonney”
La canzone dell’Alabama
da “Happy End“
La canzone di Mandalay
*arrangiamenti di Paolo Geminiani
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