La Rocca di Cefalù, che si staglia contro un mare verdeazzurro, è il simbolo incontrastato di questo luogo. Protetta dai venti di settentrione, la città sorge sotto il versante occidentale del promontorio. Corso Ruggero, la sua arteria principale, la suddivide in due parti: una con vicoli gradonati e tortuosi, chiusi dalla parete incombente della Rocca, l’altra con strade rettilinee che vanno verso la spiaggia.
La città venne fondata nel V secolo a.C., come testimoniano le tracce rinvenute nelle grotte sulla rupe Kephaloidon, come la chiamarono i greci. I resti di mura megalitiche, sulla riviera vicino a porta Giudecca e al piede della Rocca, nonché il cosiddetto tempio di Diana, trasmettono l’immagine frammentaria dell’origine dell’insediamento. Del suo importante ruolo politico nel Mediterraneo romano fra il III secolo a.C. e il II secolo d.C., di quello nell’Occidente bizantino fino al IX secolo e di quello, ancora più importante, di caposaldo dell’islamismo in Sicilia, la storia ci parla, ma non rimangono tracce consistenti.
I normanni la strapparono agli arabi nel 1064, ne distrussero la veste orientale e la ricostruirono completamente: divenne il simbolo della cristianità restaurata nell’occidente dell’isola. Da porta di Terra, dove adesso è piazza Garibaldi, venne tracciato un asse rettilineo che conduceva dritto al mare, lasciando a destra un ampio slargo dove, a partire dal 1131, sorse il Duomo. Nel XIII-XIV secolo Cefalù fu retta dai Ventimiglia, che fecero edificare il cosiddetto Osterio Magno. Fra il XVI e il XVII secolo si completò il disegno del centro urbano: i conventi dei Domenicani, degli Osservanti e dei Carmelitani colmarono gli spazi vuoti; il perimetro di piazza del Duomo venne definito dalle facciate dei palazzi Piraino Martino-Atanasio; fu rafforzata l’antica cinta muraria con le porte d’accesso alla città e realizzato il bastione di capo Marchiafava. Nel XVIII secolo, mentre la nobiltà locale costruiva i suoi palazzetti, il Palazzo vescovile venne ricostruito nelle forme attuali. Con la fine del regime feudale, nel XIX secolo, cominciò una profonda crisi economica.
La conseguenza urbanistica fu l’abbandono, da parte delle famiglie in decadenza, degli edifici da esse abitati o sovvenzionati. Vittima della speculazione edilizia del XX secolo, Cefalù si presenta oggi con una deturpante propaggine edilizia sulla piana a ovest del centro antico. L’itinerario pedonale parte da piazza Garibaldi, dove si apriva l’antica porta di Terra, accesso alla città per chi proveniva dalla via consolare Pompea e dall’entroterra; dalla stessa piazza può iniziare l’escursione alla Rocca, da dove si gode di un panorama spettacolare.
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