Costruita probabilmente su progetto di Gian Giacomo Dolcebuono, la chiesa di San Maurizio, inaugurata nel secondo decennio del ‘500, si articola in tre parti: la cripta (oggi parte del Museo Archeologico), l’aula delle monache – posta dietro il tramezzo murario – e un’aula più piccola per il culto pubblico. Alla facciata lineare si contrappone un interno interamente affrescato. Si ricordano i ritratti di Alessandro Bentivoglio e Ippolita Sforza (Bernardino Luini) trionfanti ai lati dell’altare, le figure addolcite nell’ovale del volto delle sante e i loro abiti decorati riccamente, le scene bibliche ricche di pathos (tra cui alcuni lavori di Simone Peterzano, maestro di Caravaggio); il tutto dominato dal grande organo Antegnati e dal Padre benedicente su sfondo stellato.
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